Lo studio di Parkinson conferma che la vr può aiutare i pazienti

Lo studio di Parkinson conferma che la vr può aiutare i pazienti

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Chi ha detto che la realtà virtuale è solo per "giocatori" con un segno? Ancora una volta, uno studio scientifico ha dimostrato i vantaggi di questa tecnologia da un punto di vista medico.

I ricercatori dell'Università dello Utah, USA lo hanno utilizzato per vedere i suoi effetti sui pazienti con malattia di Parkinson. Questo, come promemoria, provoca tremori agli arti, ma soprattutto un costante squilibrio che porta regolarmente a cadute. La vita quotidiana peggiora quando la malattia attacca i muscoli.



Parkinson: riabilitazione della realtà virtuale

Gli scienziati hanno quindi sviluppato un sistema di realtà virtuale di tipo CAVE. Questo offre loro uno spazio sicuro per migliorare il controllo muscolare e l'equilibrio. Il dispositivo ha beneficiato in particolare della protezione anticaduta. Ovviamente, solo provare la realtà virtuale non è sufficiente. Si tratta di 10 pazienti che hanno beneficiato di un programma articolato su sei settimane.

Durante tre sessioni di 30 minuti, hanno dovuto camminare su un tapis roulant evitando gli ostacoli nel mondo virtuale. Più giravano intorno agli oggetti, più diventavano più grandi nel turno successivo. Approssimativamente, devi immaginare che il browser Google Chrome funzioni quando è offline, ma proiettato su uno schermo curvo sul pavimento e sul soffitto.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i ricercatori hanno notato l'effetto benefico di questa terapia VR sui malati di Parkinson. Invece di perdere l'equilibrio come alcuni, hanno migliorato la loro reattività muscolare e il loro supporto. Gli osservatori hanno notato una maggiore libertà di movimento dell'anca e della caviglia. Questo rende loro più facile evitare le cadute.



Il futuro: adattare la tecnologia alle cuffie VR

Questa ricerca è stata presentata tra il 6 e il 9 aprile, all'incontro annuale dell'American Association of Anatomists in Florida. I ricercatori sperano che il dispositivo aiuti i pazienti a ridurre il numero di cadute. Ben consapevoli del fatto che il Parkinson è una malattia progressiva, credono che tale tecnologia migliorerebbe la vita delle persone colpite.


Inoltre, gli scienziati non vogliono limitarsi all'uso di un sistema CAVE.. In effetti, questo potente ambiente virtuale è costoso e richiede una logistica speciale. Hanno in programma di adattare il loro strumento agli auricolari VR, che sono più facili da distribuire ai pazienti nei centri sanitari.


Infine, gli esperti ora vogliono confrontare i progressi dei malati di Parkinson che hanno completato il programma VR con quelli che beneficiano di un altro metodo di riabilitazione e quelli che non lo fanno affatto.



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